2021

Tribuna
d'onore

IN PERPETUAM
MEMORIAM

tribuna d'onore

1.1.
PERCHÉ ESSERE QUI
1.1.
PERCHÉ ESSERE QUI

Tutti i soldati della Grande Guerra vissero le stesse tragedie, le stesse privazioni, le stesse atrocità. Tutti conobbero eroismo e paura, fame e sopravvivenza, vendetta e perdono; tutti sperarono di salvarsi, di tornare a casa nelle loro terre, di vivere ancora con le loro famiglie realizzando sogni e aspirazioni. Milioni di vite si estinsero in terre lontane, in solitudine, in prigionia o in atroci sofferenze, e chi riuscì a tornare vivo dai campi di battaglia non ritrovò mai veramente la pace.

In Italia, il lutto collettivo di un’intera nazione poté finalmente trovare una consolazione simbolica il 4 novembre 1921, commemorando il feretro di un soldato senza nome, tumulato nell’Altare della Patria di Roma, a rappresentare tutti i figli, i mariti, i fratelli e gli amici mai tornati dai campi di battaglia.
BREL Archivi Valle d'Aosta
NOVEMBRE 2021
100 anni dopo, da uno spirito di divulgazione storica e di vocazione civica nasce questo sito, con l’intento di offrire uno spazio di memoria collettiva in cui commemorare tutte quelle vite, civili e militari, che nella tragedia della Prima Guerra Mondiale trovarono la loro fine.
UN SACRIFICIO GLOBALE

Qui sorge un santuario, dove riflettere sugli errori e sugli atti eroici del passato e interrogarsi sul futuro.

Qui noi onoriamo tutte le persone, donne e uomini, militari e civili, di tutte le nazionalità, di qualsiasi esercito e di qualsiasi fede, professione e vocazione politica, che agirono con onore e umanità quando la Storia pretese il loro estremo sacrificio.
UN SANTUARIO

essi vivono
indimenticati

IV · XI · MMXXI

Museo storico della guerra di Rovereto

MAGGIO MCMXV
MAGGIO MCMXV
NOVEMBRE MCMXVIII

MEMORIALE

in perpetuam memoriam
4 novembre 2021
/ alberto bertin
Presidente del Consiglio Regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta
Les soldats sont avant tout des êtres humains. Avec une conscience et une âme. Les hommes qui ont participé à la première guerre mondiale, épuisés par une guerre de tranchées, écrasés par la souffrance, la faim, les maladies, ont fait preuve de courage mais aussi de solidarité et de pitié humaine. Le soldat inconnu, symbole de l’ensemble des militaires morts en guerre, est aujourd’hui sentinelle de la mémoire et de la paix. Pour éviter que de nouvelles tragédies se reproduisent.
4 novembre 2021
/ carlo bionaz
Presidente Associazione Nazionale Alpini (Sezione Valle D’Aosta)
L’idea di dedicare un monumento a ricordo dei Caduti della Grande Guerra nacque in Inghilterra ed anche in Italia si pensò che ai resti di quei Ragazzi sconosciuti senza tomba dovessero essere riconosciuti onori speciali. Maria Maddalena Bergamas, popolana delle terre d’Isonzo e madre di un Caduto senza tomba, impersonando il dolore di tutte le altre madri, scelse nella basilica di Aquileia una delle 11 bare a memoria di suo figlio. Oggi il Milite Ignoto, nostro fratello, non è soltanto un simbolo di noi Italiani, ma è anche un monito per tutti: “Mai più la guerra!”
4 novembre 2021
/ monica cretier
Sindaca di Champdepraz (Valle d’Aosta)

Dovuto ricordo al “Milite ignoto”: Lassù nei monti sarai caduto / ma a noi il posto certo non è saputo. / In questo giorno vogliamo fissare / un punto certo dove poterti ricordare. / È per noi un onore portare rispetto / a colui che per noi ha combattuto con il proprio petto. / Tu rappresenti tutti gli Ex-combattenti / Che non han potuto tornare a casa dai propri parenti / Questo è un simbolo e un ringraziamento non solo formale / Ma testimonia la partecipazione della nostra comunità di Champdepraz / A ricordare e mai dimenticare chi ha combattuto per la nostra libertà. /

4 novembre 2021
/ loredana petey
Sindaca di Aymavilles (Valle d’Aosta)
A distanza di cento anni, l’importanza e la forte carica simbolica del Milite Ignoto sono straordinariamente attuali. Un commosso e sentito omaggio e ringraziamento alla memoria di quanti hanno perso la vita, non solo nelle guerre per difendere la Patria, ma anche nelle vicende che hanno contrassegnato la storia della nostra comunità e di quella nazionale.
4 novembre 2021
/ ronny borbey
Sindaco di Charvensod (Valle d’Aosta)
La comunità di Charvensod ricorda il Milite Ignoto e, con Lui, tutti i suoi soldati partiti per un conflitto e mai più tornati. A distanza di 103 anni dalla fine di uno dei conflitti più duri, più sanguinosi e più incomprensibili dei tempi recenti è dovere di una pubblica amministrazione non dimenticare. Il centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria ci permette di onorare, attraverso un simbolo, i nostri Tsarvensolèn, caduti lontani da casa, spenti da questa vita senza il conforto dei propri cari e sepolti, chissà dove, come ignoti. A loro vada la nostra riconoscenza e giunga ora quell’abbraccio che non arrivò allora.
4 novembre 2021
/ mattia nicoletta
Sindaco di Fénis (Valle d’Aosta)
Come sindaco è mio dovere promuovere la memoria civica e storica. Il milite sconosciuto è per tutti il simbolo del sacrificio e del valore dei caduti per la patria. Impegnamoci a coinvolgere i giovani a partecipare alle ricorrenze, a promuovere e a diffondere l’importanza del rispetto e della solidarietà: quei valori che purtroppo vediamo diminuire nelle famiglie, lasciando i giovani lontani dai valori fondamentali delle loro comunità locali. Quest’anno il Milite Ignoto diventa cittadino onorario di Fénis, per trasmettere alle generazioni di oggi, e a quelle future, un profondo senso di appartenenza al nostro indissolubile legame tra il passato e la realtà odierna.
4 novembre 2021
/ alessandro girod
Sindaco di Gressoney-La-Trinité (Valle d’Aosta)
Onori a te, eroico Milite Ignoto! Da cent’anni simbolo di sacrificio, patria, unità, libertà e spirito nazionale per tutti noi e i nostri figli. Grazie!
4 novembre 2021
/ riccardo desaymonet
Sindaco di Jovençan (Valle d’Aosta)
Dedichiamo un ricordo ai nostri concittadini caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale esprimendo profonda gratitudine a coloro dovettero lasciare la comunità di Jovençan per combattere per la patria, lontano dall’affetto delle loro famiglie. I nostri ricordi e i nostri pensieri vanno alle madri e ai figli che rimasero soli; a chi sopravvisse per testimoniare quella tragedia; a chi, tornato a casa, non volle mai raccontare quanto visto in guerra.
4 novembre 2021
/ fabio grange
Sindaco di Nus (Valle d’Aosta)
È sempre arduo individuare i termini più appropriati per commemorare la Grande Guerra e i suoi caduti. Di fronte a quella immane carneficina, è forte Il rischio che la parola possa apparire inadeguata. Preferiamo, in silenzio, rivolgere un pensiero a tutti i caduti, tra cui 1557 valdostani, che hanno sacrificato il bene più prezioso per gli altri. Ma nulla ci impedisce di ringraziarli, uno ad uno, sempre, per il loro sacrificio che ha permesso di porre le basi della nostra attuale e libera società, e di provare profonda gratitudine per l’esempio che continuano a donarci. E se solo uno dei giovani caduti avesse mai pensato, in quei tragici momenti, “chissà se un domani qualcuno penserà a noi”: io ci sono, noi ci siamo!
4 novembre 2021
/ firmino thérisod
Sindaco di Rhêmes-Notre-Dame (Valle d’Aosta)
La commemorazione del 4 novembre, specialmente con l’occasione dei 100 anni dalla tumulazione del Milite Ignoto, è una cerimonia molto importante poiché permette a noi tutti di ricordare e conoscere la nostra Storia. Dedichiamo un ricordo a quei Soldati, provenienti da tutta Italia, che insieme hanno combattuto e donato la propria Vita per costruire un’Italia unita. È un atto doveroso nei confronti di tutti i Caduti e uno strumento necessario alle nuove generazioni per poter costruire il loro futuro e quello della nostra Nazione.
4 novembre 2021
/ jean-antoine maquignaz
Sindaco di Valtournenche (Valle d’Aosta)
Valtournenche pagò un prezzo altissimo nella Grande Guerra: 38 giovani partiti per il fronte non fecero mai ritorno e alcuni di loro furono dichiarati dispersi. I sacrari di Bassano del Grappa e di Pian delle Fugazze conservano le spoglie di molti nostri Votornein, assieme ai troppi corpi dei commilitoni caduti con i quali condivisero un triste destino. Il Milite Ignoto, soldato senza nome, rappresenta simbolicamente tutti quei morti che non poterono ricevere una sepoltura. Già Ugo Foscolo si soffermò sul significato che la tomba riveste per i vivi, attribuendo al sepolcro la funzione di lasciare “un’eredità d’affetti” e perpetuare il ricordo dei defunti. Gli ideali e i valori consentono una sopravvivenza dopo la morte a chi ha saputo rispondere, nel corso della propria esistenza terrena, al richiamo dei sentimenti più puri.
4 novembre 2021
/ bruno jocallaz
Sindaco di Villeneuve (Valle d’Aosta)
La lotta per affermare universalmente i propri principi e i propri diritti a nome di tutti ha portato onore e grandezza alla patria. Coloro che hanno condotto azioni eroiche e coraggiose, anche a scapito delle proprie vite, sono ignoti solo di nome.
4 novembre 2021
/ stefania roullet
Docente, Istituzione Scolastica Valdigne-Mont Blanc (Valle d’Aosta)
Mah! Chi sa se per me sono / solo riservate le privazioni / ed i disagi di guerre atroci / in mezzo a montagne e ghiacciai sconfinati? / Ma ogni tanto dal fondo / della mia oscura trincea / mi appare un orizzonte di speranza, / mi pare di vedere lontano lontano / in una valle profonda circondata / di colline verdeggianti piena di armonia / una futura felicità! / Chissà se il destino vorrà che / si compiano questi miei sogni? Questa breve meditazione — scritta al fronte nel 1916 da Joconde Désiré Blanchet, pochi mesi prima di morire in battaglia e risultare per sempre disperso — è dedicata a tutti quei giovani che, come lui, a causa della guerra non hanno potuto realizzare i loro sogni.
NOVEMBRE MCMXVIII